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Teorie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Teorie FUNZIONALISMO

Il termine funzionalismo fa riferimento a quell'indirizzo di ricerca psicologica che a partire da W. James e J. Dewey si sviluppò conservando come assioma di riferimento una concezione dei fenomeni psichici considerati come funzioni dell'essere umano, attraverso i quali egli si adatta all'ambiente in cui è inserito. Facendo riferimento a tutto ciò che il funzionalismo ha rappresentato, spesso si è commesso l'errore di definire questo filone di studi usando il termine "scuola". Questo modo di intendere il funzionalismo è sicuramente scorretto, in quanto proprio uno dei suoi capostipiti l'ha definito: "... un punto di vista, un programma e un'ambizione... " (Angell, 1907). Il funzionalismo nacque grazie all'influenza che su di esso ebbe l'evoluzionismo, nato a sua volta tramite gli studi del celebre ricercatore Charles Darwin. Dal funzionalismo, che ebbe origine principalmente negli Stati Uniti, si ramificarono altri filoni di ricerca, che mantenendo le stesse premesse teoriche ampliarono l'ambito della sperimentazione. Nello specifico, la psicologia evoluzionistica con il suo maggior esponente Lloyd Morgan, richiamò l'importanza di determinare le funzioni mentali anche con l'uso di strumenti standardizzati come i test psicologici. Questi nuovi strumenti ebbero la funzione di lasciare poco spazio alle ambiguità, e richiamare all'attenzione l'importanza della procedura empirico - scientifica. In aggiunta questo filone di studi ebbe un fondamentale ruolo scientifico, nel momento in cui tentò di accertare empiricamente come i processi psichici dell'uomo si evolvano nello stesso modo di qualsiasi altro carattere biologico. Ciò che rimase immutato come idea fondante di questo tipo di approccio, è l'assoluta convinzione di come sia proprio l'individuo, nel suo percorso evolutivo, ad adattarsi all'ambiente nel quale è inserito. L'idea fondante che divise in modo radicale l'approccio strutturalista da quello funzionalista, è la convinzione di quest'ultimo che la psicologia dovesse evolversi anche sul suo versante applicativo. Grazie al contributo di queste idee fondamentali si poterono sviluppare nel tempo quelle che oggi chiamiamo psicologia commerciale, del lavoro e dell'organizzazione.

 

Per richiedere una bibliografia essenziale sul tema del funzionalismo inviare richiesta all'indirizzo info@studioaska.it

 

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Teorie SCUOLA OLISTICA

L'olismo si è originariamente presentato all'attenzione della psicologia scientifica come principio fondante dell'impianto concettuale del funzionalismo. Questo modo di intendere l'osservazione dei fenomeni psichici, si è poi trasformato in una vera e propria scuola di ricerca autonoma. L'idea base di questo modo di concepire l'indagine psichica si ritrova in quanto affermato da U. Galimberti: " ...Sul piano epistemologico l'osservazione dei fenomeni psichici non deve avvenire in base alla parcellizzazione degli elementi che li compongono, perchè la totalità individuo - ambiente è più esplicativa dell'analisi delle singole parti considerate indipendentemente dalle loro funzioni complessive... " L'olismo anticipa quelli che saranno i presupposti teoretici della psicologia della forma (Gestalt), rinunciando alle idee dell'approccio comportamentista e trovando pieno sostegno nell'idea di arco riflesso elaborata da J.Dewey. Olos in greco significa intero, il tutto. L'olismo è dunque un modo unitario e organico di vedere la realtà, l'essere umano e l'esistenza. L'emergere di un visiopne olistica rappresentò di fatto una vera e propria rivoluzione culturale e scientifica, poichè nella civiltà occidentale ha predominato per secoli una visione dicotomica e frammentata che porta a separare la materia dalla coscienza, la mente e lo spirito dal corpo, il maschile dal femminile etc. L'idea di olismo si è sviluppata negli anni, fino ad arrivare alle importanti consapevolezze comprovate dai contributi di studiosi come Jean C. Smuts, K. Goldstein e Ken Wilber. L'olismo viene anche considerato un particolare livello transpersonale dello sviluppo umano, che emerge in contesto di integrazione sistemica o integrale dell'ambiente.

 

Per richiedere una bibliografia essenziale sul tema della scuola olistica inviare richiesta all'indirizzo info@studioaska.it

 

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Teorie PSICOLOGIA DELLA GESTALT

Con il termine psicologia della Gestalt si intende quel corpo di affermazioni teoriche e impostazioni metodologiche che si sono sviluppate a partire dai lavori di M. Wertheimer (1880-1943), W. Köhler (1886-1941) e K. Koffka (1887-1927). La psicologia della Gestalt è una corrente di pensiero psicologico nata e sviluppatasi in Europa, benché, per vicende personali dei suoi esponenti, in un secondo momento sia venuta a contatto con la psicologia americana. Primo importante passo teorico di questa corrente di pensiero è: “Il tutto è più della somma delle parti”, affermazione utilizzata come etichetta distintiva per la psicologia della Gestalt. Stadio successivo di questa teorizzazione è determinare le leggi non arbitrarie secondo le quali gli elementi vanno a formare un tutto. Il modo di rapportarsi all’esperienza parte quindi si propone di considerare entità globali aventi una loro intrinseca organizzazione: il termine stesso Gestalt vuole indicare questo concetto di unità avente una sua propria forma. La qualità propria del tutto, non è data quindi dagli elementi, ma dalle relazioni che intercorrono tra essi e dal loro ruolo all’interno del tutto, dunque dalla struttura della Gestalt. La lettura delle opere “programmatiche” dei gestaltisti e i principi più noti della teoria potrebbero dare l’impressione che tali studiosi si siano interessati quasi esclusivamente di percezione. Indubbiamente i risultati più considerevoli sono stati ottenuti in questo campo; tuttavia i principi della teoria sono stati estesi anche ad altri ambiti di indagine: i processi di pensiero (Wertheimer 1959; Duncker 1963), la dinamica della personalità (Lewin1935; Dembo 1931), la psicologia sociale (Lewin 1931; Asch 1952; Heider 1958), la memoria e l’apprendimento, l’espressività e la psicologia dell’arte (Arnheim 1949, 1974; Metzger 1962), la psicologia animale (Köhler 1918, 1921).

 

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Teorie ACTION - RESEARCH

Il termine action - research (ricerca - azione) fu coniato dallo studioso di psicologia sociale Kurt Lewin. Si potrebbe definire l'action - research come lo studio di una situazione organizzativa con lo scopo di migliorare la qualità dell'azione al suo interno. In altre parole, essa mira a introdurre una valutazione pratica in situazioni concrete; la validità delle "teorie" o ipotesi che essa genera dipende non tanto da verifiche "scientifiche" della verità, quanto dalla loro utilità nell'aiutare le persone ad agire in modo più intelligente e abile. Nella ricerca - azione le teorie non sono convalidate indipendentemente e poi applicate alla pratica, ma esse vengono convalidate attraverso la pratica. Il ciclo base delle attività comprende: "identificazione di un'idea generale", "ricognizione", "piano generale", "sviluppo della prima fase di azione", "attuazione della prima fase di azione", "valutazione", "revisione del piano generale". Da questo ciclo di base si procede poi a spirale passando a: "sviluppo della seconda fase di azione", "attuazione", "valutazione", "revisione del piano generale", "sviluppo della terza fase di azione", "attuazione", "valutazione" e così via. Un altro fattore da considerare scegliendo l'idea generale e su cui concentrare la propria ricerca, è la possibiltà di farsi un'idea sbagliata della natura del problema o dell'aspetto che si vuole migliorare; così, l'insoddisfazione di chi è coinvolto nella ricerca per il metodo di valutazione può essere semplicemente un sintomo di un problema molto più profondo, che può venire alla luce nel corso della ricerca - azione. In questo caso bisogna intraprendere una serie di azioni che affrontino il problema più in profondità, invece di trattare semplicemente il sintomo. E' perciò necessario e fondamentale rivedere in continuazione l'idea generale durante tutto il processo di ricerca. Questo è il motivo per il quale, anzichè "fissare" il punto centrale della ricerca dall'inizio è prevista la possibilità in ogni ciclo della spirale di cambiare l'obiettivo. L'action - research non è solo un mezzo di conoscenza, ma è soprattutto uno strumento teso al coinvolgimento. "...La ricerca necessaria per la pratica sociale può meglio definirsi come ricerca per la gestione sociale o ingegneria sociale. E' un tipo di ricerca d'azione che tende a promuovere l'azione sociale stessa. Se producesse soltanto dei libri, non sarebbe infatti soddisfacente..." (K. Lewin, 1946)

 

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Teorie ORGANIZATION DEVELOPMENT (O.D.)

Verso la metà del novecento emerse dall'interesse e dalla ricerca sul rapporto uomo - struttura organizzativa la teoria dello Sviluppo Organizzativo, solitamente definita O.D. (Organization Development). La "filosofia" dell' O.D. è stata sviluppata soprattutto da alcuni studiosi quali W. G. Bennis, E. Shein e E. Beckard e si basa concretamente su tre punti principali:
I) la turbolenza dell'ambiente sociale è in un'evoluzione talmente rapida da far temere di esserne travolti se non si riesce in qualche modo a ponderarla.

II) il declino dell'organizzazione scientifica tayloristica come modello di riferimento, non è più adatto ai rapidi mutamenti della nostra società in quanto è aduso a ripetersi in modo fisso senza possibilità di mutamento.
III) l'importanza della democrazia come riferimento organizzativo interno alle organizzazioni lavorative. Questa prospettiva è più adatta ai rapidi cambiamenti della realtà esterna e in grado di stimolare risposte soddisfacenti ed efficaci ai problemi sempre nuovi che si presentano. Questo modello organizzativo contribuisce a sanare le divergenze fra interessi dell'individuo e fini dell'organizzazione lavorativa. In particolare W. G. Bennis, per definire il termine democrazia afferma che essa è un sistema di valori quali la comunicazione piena e libera, il consenso piuttosto che alla coercizione, il clima incoraggiante, l'espressione emotiva, l'attività orientata al compito e la disponibilità ad affrontare il conflitto inevitabile fra uomo ed organizzazsione in modo ponderato e razionale. L'O.D. diviene allora un processo tramite il quale le conoscenze delle scienze del comportamento e la pratica, sono usate per aiutare le organizzazioni a diventare più efficaci, aumentare la qualità della vita lavorativa e stimolare la produttività.

 

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Studio Aska
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